31 gennaio 2013: la data finale per il bando di assegnazione delle licenze delle sale da poker live in Italia. Tuttavia, potrebbe verificarsi un leggero ritardo, poiché il testo non è stato ancora inviato al Consiglio di Stato per il parere obbligatorio.
Chi può partecipare al bando?
E' il punto più critico e controverso. In base ad una interpretazione letterale dell'articolo 24 del recente decreto, solo i concessionari attuali (e le società di capitali "comunitarie" del settore del gaming) possono partecipare e presentare un'offerta per l'assegnazione delle licenze delle sale da poker. Una norma che sembra anti-concorrenziale e che – almeno all'apparenza – chiude la porta ai gestori dei circoli e agli imprenditori privati che vogliono, per la prima volta, investire nel settore.
Il testo appare restrittivo: "Nel rispetto dei principi comunitari, con provvedimenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze – Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, sono aggiudicati, tramite gara da bandire entro il 30 novembre 2011, concessioni novennali per l'esercizio del gioco del poker sportivo di cui al primo periodo, in numero non superiore a 1.000, previa effettuazione di una o più procedure aperte a soggetti titolari di concessione per l'esercizio e la raccolta, anche su rete fisica, di uno o più giochi di cui al comma 11 dell'articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88, nonché ai soggetti che rispettino i requisiti e le condizioni di cui al comma 15 dell'articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88".
In questo caso, il Governo restringe il campo a coloro che potranno partecipare al bando del poker live: la gara sarà riservata solo agli attuali concessionari italiani per i giochi pubblici autorizzati (betting, bingo, poker online, lotterie, titolari di agenzie di scommesse etc.) e alle società di capitali, con sede nell'Unione Europea, che negli ultimi due anni hanno fatturato almeno 1,5 milioni di euro nel comparto del gaming.
I circoli possono concorrere all'asta?
La legge offre uno spiraglio a coloro che non possiedono una concessione (vedi circoli e club privati) in particolare quando prevede che possono partecipare "soggetti che rispettino i requisiti e le condizioni di cui al comma 15 dell'articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88".
Secondo l'opinione e l'interpretazione autorevole di alcuni esperti legali di settore, è possibile aggirare gli ostacoli e partecipare lo stesso al bando di gara, con la costituzione di una società di capitali, destinata a gestire la concessione della futura poker room live. In particolare in Italia, diversi poker club sono già strutturati sotto il profilo formale come associazioni sportive a responsabilità limitata e sono a tutti gli effetti da ritenersi società di capitali. Rimane però l'ostacolo del fatturato richiesto negli ultimi due anni (1,5 milioni di euro). In questo caso una fideiussione potrebbe essere una garanzia di affidabilità e solidità finanziaria, ma siamo pur sempre nel campo delle interpretazioni. Vi sono anche opinioni contrarie sul punto. Bisognerà attendere la pubblicazione del testo del bando di gara per una valutazione definitiva.
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Fine seconda parte
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